Le parole, che normalmente escono a fiumi dalle mie labbra, sono rimaste tutte raggomitolate nella mia testa…che relax…
Mio marito è tutto il giorno che mi studia, credendo covi un’arrabbiatura, e resta perplesso al mio: Guardati in pace le tue partite, io sono a riposo per oggi!!
Ho fatto un giro per Sant’Ambrogio e Santa Croce, ho guardato le vetrine e sorriso agli sconosciuti.
Dottoressa, non ce la faccio più corro tutto il giorno… faccio un lavoro, che ho dovuto accettare, ma che non rispecchia le mie competenze e poi è pure precario… io vorrei migliorarmi, cambiare, evolvere… ma li sono compressa.
Mio marito non dice niente. Mi osserva.
E poi c’è il piccoletto, che ha bisogno di me…insomma non ho neanche il tempo di andare in bagno…
…il tempo libero…
cosa intende? se gioco con mio figlio, vale? o leggo? o cucino?
…il tempo per sè…
ah, quello.
silenzio.
Mi sa che il tempo per me non ce l’ho proprio. Ho tutto il tempo occupato da cose. Mi strafogo di cibo a cena. E poi mi addormento a fatica. Sono così tesa che tutto quello che tocco si irrigidisce.
…nel tempo per sè…
Lo sa? non saprei neanche cosa farmene adesso, però un tempo, andavo più piano e sorridevo di più.
Educare all’ozio, al tempo libero e per sè, è educare alla creatività e all’amore di sè.
Milan Kundera, La lentezza, 1995
Paul Morand, Elogio del riposo, 1937