Le famiglie entrano in studio, varcano la soglia con titubanza e aspettative. Portano una vita di avventure, eventi, abitudini che io ascolto, cerco di ordinare tutto in una struttura funzionale alla loro necessità.
E poi accade sempre in un certo punto del percorso, che in consulenza mi chiedano:
“Non è possibile, quindi lei ci dice che noi dovremmo imporci? noooo….accadrà un finimondo: ogni volta è una tragedia così forte che ci fa stare così male, che no…noi molliamo. Ci pensi lei.”
Essere genitori è un atto dovuto ai nostri figli dal momento che pensiamo di averli. In quel momento già si è creato un filo fra noi e quel Limbo magico ove vive il nostro bambino immaginato.
Un bambino nasce già con un bagaglio dato dalle emozioni di due persone, dalle loro paure e desideri…la coppia e lui si conoscono e iniziano una relazione che sarà la più lunga delle loro vite e anche la più fondante e formante (per tutti e tre).
Per questo va iniziata bene! I 9 mesi che la natura ci offre vanno usati per capire, conoscere e organizzare la nuova triade. Poi le carte vanno giocate altrettanto bene, circondandosi di persone che non diano troppi consigli ma accolgano le naturali difficoltà del nuovo arrivo, eventualmente ci permettano di sdrammatizzare e rilassarsi dopo le notti insonni e le piagnucolose sveglie.
Creare valide, concrete e piacevoli connessioni con altre persone che sostengano la nuova famiglia è un altro passaggio importante per lo sviluppo della triade e del piccolo.
E seguire quella che è la sana “educazione naturale”…
“Quando la libertà dei fanciulli non è guasta per colpa nostra, essi nulla vogliono inutilmente. Bisogna che essi saltino, che corrano, che gridino quando ne hanno voglia. Tutti i loro movimenti sono dei bisogni della loro costituzione che cerca di fortificarsi; ma si deve diffidare di ciò che essi desiderano senza poterlo fare da se stessi e che gli altri sono obbligati a fare per lui.” cit.Rosseau