Un modello utopico

 Vi è mai capitato di vivere una storia con un nuovo compagno/a e dopo poco immaginarvi già fra 20 anni? 
Oppure rispetto a vostro figlio, essere certi che lui farà una certa scelta sportiva o scolastica e lo vedete già campione del mondo o architetto?
Avete scoperto che i vostri genitori non assomigliano affatto a quei due trasgressivi che avete scoperto dai racconti che fanno ai vostri figli?

Come molti di noi, probabilmente appartenete a quella fetta di persone che ragionano per modelli ideali, che di fronte ad ogni soluzione hanno in brevissimo la risposta perfetta per creare un mondo giocattolo dentro una sfera di cristallo.
L’utopia è molto diversa dalla realtà e anche dall’immaginazione. Non è un sogno ad occhi aperti che ci rilassa e ci proietta in avanti spronandoci ad azioni coraggiose…
    L’utopia è un modello rigido, uno schema irreale.
Come vi sentite quando scoprite che quella storia non vi traghetta verso il mondo idealizzato? o che la vostra bambina è una schiappa a danza? 
“mi è crollato un sogno!” è la frase tipica… qualcuno si chiude a riccio, altri scaricano la colpa sull’universo ostile…qualcuno rimanda sperando che il problema si risolva.
Vi assicuro, NON si risolve mai.
Che fare dunque? 
Cercare il piano della realtà. Capire cosa si è aggiunto di nostro ed eliminarlo. Assumersi la responsabilità di uno sbaglio. Apprezzare e condividere quello che l’altro ha da offrirci di vero.
E se proprio dovete discutere, lo farete sulla base dei vostri reali bisogni!


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