Il profilo professionale di un Pedagogista

Ho trovato questo interessante documento sul Blog di una collega la Dr. Guarascio e con molto piacere lo ripropongo perché risponde a molte domande che mi vengono fatte…ma non a tutte.
Certo è un buon inizio di dialogo e conoscenza della figura specialistica del pedagogista.

Appena posso, voglio ampliare questo Post con le specifiche informazioni legate alla figura del Pedagogista Clinico e ai suoi ambiti.

Il PROFILO PROFESSIONALE DEL PEDAGOGISTA

Viviamo in un periodo che è stato definito di crisi valoriale ed educativa.
Il termine “emergenza educativa” definisce la situazione in cui versa la nostra società.
Ma una tale situazione in realtà può essere giustamente compresa solo studiando il fenomeno “educazione” dal punto di vista che gli è proprio.

La pedagogia studia l’educazione da sempre. La storia della disciplina, sia come base concettuale che come esercizio professionale, risale alla riflessione sull’uomo e sui suoi problemi fondamentali documentabile dal pensiero greco. L’uomo è un essere educabile e l’educazione gli appartiene da sempre.
L’educazione definisce l’uomo, perché la persona umana diviene quel che diviene non solo per l’influsso di fattori socioculturali, ma grazie a quella relazione intenzionale sostanziata di significati forti che chiamiamo “relazione educativa”.
Come ogni oggetto e fenomeno conoscibile, sperimentabile, definibile, valutabile anche l’educazione ha la sua scienza specifica che come sua ragion d’essere la studia: la pedagogia. Essa non si occupa più solo dell’infanzia e della scuola, perché la persona umana cresce e si evolve per tutta la vita, e per tutta la vita è chiamata a confrontarsi, in un mondo che cambia, con le scelte ed i valori fondamentali.
La pedagogia studia dunque la persona umana dal punto di vista della sua educazione e non va confusa, annullata o ridotta ad altre scienze che studiano l’uomo da punti di vista differenti (filosofia, sociologia, psicologia, medicina, diritto…).
Se dunque esiste l’educazione come fenomeno umano specifico e definito, ed esiste una scienza che specificamente la studia, la pedagogia, esiste uno studioso ed un professionista che si dedica all’approfondimento ed alla gestione dei problemi pedagogici: il pedagogista.

DEFINIZIONE

Il pedagogista è lo studioso e lo specialista dell’educazione e della formazione, l’esperto nell’elaborazione e nell’utilizzo degli strumenti della progettazione pedagogica personalizzata e comunitaria per tutte le età della vita, tenendo conto dei molteplici sistemi di convivenza e delle eventuali difficoltà e fragilità esistenziali e sociali. Il pedagogista è il punto di riferimento per educatori, formatori, animatori ed insegnanti per tutto ciò che attiene all’educazione.
La sua azione si rivolge alla persona in chiave evolutiva e permanente – adulti e anziani – ed alle istituzioni ed ai sistemi – famiglia, equipe educativa ed interprofessionale, comunità ed organizzazioni.

TITOLI DI ACCESSO ALLA PROFESSIONE

I titoli di studio attualmente qualificanti la professione di pedagogista sono rilasciati dalle Lauree magistrali delle classi LM-50, LM-57 e LM-85
La nuova laurea quinquennale si pone in continuità con i pedagogisti già da molti anni operanti nei diversi servizi alla persona e con le precedenti lauree: laurea quadriennale in Pedagogia e laurea quadriennale in Scienze dell’Educazione (Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 e Decreto Ministeriale di Determinazione delle Classi di Laurea Magistrale del 16 marzo 2007).

OCCUPAZIONI ED AMBITI LAVORATIVI

Il pedagogista è una figura professionale con competenze finalizzate all’analisi critica e complessa delle situazioni individuali, familiari, lavorative, di gruppi e di comunità, alla programmazione e progettazione di percorsi e protocolli educativi, formativi, di evoluzione personale e di recupero, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie, di materiale strutturato e non strutturato e di risorse umane, finanziarie e logistiche, al coordinamento, alla dirigenza, alla consulenza, all’orientamento ed alla promozione di iniziative educative rivolte a singoli, gruppi, organizzazioni e reti interistituzionali.

In particolare si segnalano come luoghi elettivi del lavoro del pedagogista i seguenti ambiti di intervento: educativo, sociale, assistenziale, socio-sanitario, scolastico, formativo, ambientale e culturale, giuridico minorile ed adulto, dei servizi per l’impiego e per le imprese, del terzo settore e della pubblica amministrazione.
Il pedagogista può, inoltre, operare in qualità di libero professionista in tutti i settori previsti dal ruolo.

La figura professionale del Pedagogista è già prevista al livello di consulenza e dirigenza dei servizi in alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro :
– CCNL Cooperative Sociali, Testo di Accordo 2006-2009;
– CCNL per Dipendenti del Settore Socio Assistenziale Educativo UNEBA, quadriennio 2002-2005;
– CCNL per il Personale dipendente delle Strutture Sanitarie Associate AIOP, ARIS e FDG, parte normativa 2002-2005 e biennio economico 2002-2003;
– CCNL AGIDAE – Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica luglio 1994 – dicembre 1997;
– Ipotesi di Piattaforma CCNL AGIDAE 2010-2012 (possibilità di ampliamento con CCNL scuola e CCNL istituti socio-assistenziali – vedi sito AGIDAE-);
– Ipotesi di Piattaforma CCNL ANASTE 2010 – 2012 (possibilità di ampliamento CCNL ANASTE 2002-2005);
– CCNL Formazione professionale (Forma-Cenfop SNS-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola) 1998-2003

In una corretta interpretazione della integrazione socio-sanitaria il pedagogista dovrebbe poter
portare il proprio prezioso e insostituibile apporto anche nel settore sanitario. In questa fase si evidenzia come la figura professionale del pedagogista non sia riconosciuta tra le professioni sanitarie, nell’ambito di un intervento multidisciplinare pur essendo riconosciuta dalla legge nazionale istitutiva dei Consultori familiari (legge n. 405 del 29 luglio 1975 Istituzione dei Consultori familiari, art. 3).
Inoltre, si segnala la presenza del Pedagogista nel settore giuridico – penale dal R.D.L. 20 luglio 1934 n. 1404, Istituzione e funzionamento del tribunale per i minorenni. In particolare la Circolare Ministeriale del 9 ottobre 2003 protocollo dell’Amministrazione Penitenziaria 3593/6043 prescrive l’obbligo annuale di un progetto pedagogico dell’Istituto a tutte le strutture carcerarie.

                                           QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI

Ai sensi della normativa europea (Proposta di Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2006/0163 (COD) sulla Costituzione del Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli per l’apprendimento permanente) si specificano le conoscenze, le abilità e le competenze che delineano il profilo professionale in uscita.

CONOSCENZE

Le conoscenze richieste sono prioritariamente e soprattutto (approfondite) pedagogiche:

Pedagogia

  •   come teoria dei fini educativi e come conoscenza dell’evoluzione del pensiero pedagogico, delle pratiche e dei sistemi educativi;
  •   come scienza della promozione integrale dell’essere umano nelle diverse condizioni personali e sociali in tutte le età della vita;
  •   come scienza sociale dei servizi alla persona nei contesti formali, non formali ed informali;
  •   come didattica/prog
    rammazione/progettazione/gestione delle risorse e delle organizzazioni;
  •   come teoria dei metodi e delle tecniche della valutazione;
  •   come metodologia della ricerca pedagogica e della sperimentazione educativa.

E anche interdisciplinari nei settori delle scienze umane, sociali e della cultura, delle scienze psicologiche, neurologiche e psichiatriche, delle scienze giuridiche ed economiche, delle scienze storiche e filosofiche, delle scienze mediche, naturali ed ambientali e delle scienze motorie e dello sport.

                           ABILITA’

ABILITA’ COGNITIVE

· Flessibilità;
· Capacità di sintesi interdisciplinare;
· Capacità d’astrazione;
· Rigore;
· Coerenza logica e metodologica;
· Capacità di gestire la complessità;
· Disponibilità al confronto;

ABILITA’ PRATICO-PROGETTUALI

· Capacità d’osservazione;
· Capacità d’ascolto;
· Disponibilità ad apprendere dall’esperienza;
· Capacità d’adattamento;
· Capacità di organizzare;
· Capacità di progettare;
· Capacità di iniziativa e di assunzione di rischi;

ABILITA’ COMUNICATIVE E RELAZIONALI

· Assertività;
· Capacità di dialogare;
· Comunicazione efficace;
· Capacità di mediare;
· Capacità empatica;
· Lavoro di équipe (guida, coordinamento, consulenza, supervisione pedagogica);
· Capacità d’animazione;

ATTITUDINI PERSONALI

· Autoconsapevolezza;
· Senso di responsabilità;
· Motivazione ed autonomia;
· Resistenza e tolleranza alle frustrazioni;
· Creatività e fantasia.

COMPETENZE – profili in uscita della professionalità pedagogica –

COMPETENZE SCIENTIFICHE E CULTURALI

· Riconoscere e comprendere i trend di cambiamento socio-culturale e capacità di interpretarne in chiave pedagogica le esigenze educative e formative in connessione alle problematiche etiche, sociali, economiche, giuridiche e politiche;
· Discernere le dinamiche formative e trasformative nei contesti individuali, familiari, sociali, organizzativi, istituzionali ed interistituzionali;
· Leggere i bisogni (anche latenti) e le risorse (anche potenziali) insite nella persona, nei gruppi, nelle organizzazioni, nelle reti istituzionali ed interistituzionali;
· Comprendere in modo criticamente consapevole le realtà complesse al fine di sapere trasferire e rielaborare le conoscenze disciplinari ed interdisciplinari possedute nella peculiarità dei diversi ambiti di intervento e prevedendone implicazioni e connessioni in una prospettiva educativa e sistemica.

COMPETENZE METODOLOGICO – PROGETTUALI

· Ideare ed implementare percorsi di crescita, sviluppo, evoluzione, apprendimento e cambiamento e comunque di promozione della persona a livello personale, familiare, comunitario, sociale, organizzativo ed interistituzionale;
· Progettare ed organizzare attività educative, ricreative, ludiche, rieducative, riabilitative e formative a garanzia del progetto di vita personale e comunitario;
· Gestire e sviluppare le risorse umane dei gruppi e delle organizzazioni (selezione, aggiornamento, formazione, riqualificazione e valorizzazione del personale);
· Gestire ed organizzare risorse metodologiche, tecniche e didattiche diversificate in funzione degli obiettivi e dei destinatari;
· Utilizzare le diverse metodologie e tecniche della ricerca pedagogica al fine di promuovere e sperimentare l’innovazione e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze personali;
· Padroneggiare le metodologie per gli interventi educativi, formativi, di prevenzione, di accompagnamento personalizzato e di tutela di persone in situazione di difficoltà;
· Utilizzare ed elaborare modelli d’ analisi, progettazione, monitoraggio e valutazione di interventi educativi e formativi;
· Programmare, elaborare, realizzare progetti d’ intervento e di trattamento e verificarne l’iter di realizzazione anche in collaborazione con altri operatori;
· Documentare il lavoro svolto ai fini di un’ attenta opera di riflessione e di ricerca dei processi in atto in modo da cogliere le linee di tendenza ed evidenziare gli elementi innovativi.

COMPETENZE DI ORIENTAMENTO E CONSULENZA SCOLASTICA, PROFESSIONALE E TERRITORIALE

· Affrontare, gestire e mediare i conflitti in gruppi ed organizzazioni in prospettiva progettuale e pedagogica e in una logica di rete tra servizi;
· Riconoscere le dinamiche interpersonali e intrapersonali nella relazione d’aiuto e fare interventi di consulenza e supervisione pedagogica delle èquipe educative e multiprofessionali;
· Progettare e coordinare interventi di formazione e servizi educativi territoriali nel rispetto della legislazione regionale e nazionale in materia di politiche sociali e educative e nell’ambito del lavoro e del sistema formazione – lavoro;
· Progettare e coordinare strategie d’intervento, prevenzione e promozione a livello territoriale in una logica di ‘sistema’ o di ‘rete’ tra i diversi soggetti del pubblico e del privato sociale, del profit e del non -profit (scuole, imprese, enti pubblici, aziende sanitarie, terzo settore, volontariato);
· Supportare, offrire consulenza e formazione ad educatori professionali e non professionali ed ad operatori socio-sanitari, socio-assistenziali e culturali.

COMPETENZE DI SPERIMENTAZIONE E RICERCA

· Individuare i bisogni e gli ambiti rispetto ai quali avviene una ricerca pedagogica, quale ne sia il metodo e predisporre le risorse e gli strumenti necessari per condurla;
· Utilizzare i metodi, le tecniche e gli strumenti della ricerca educativa quali: la ricerca azione, l’osservazione sistematica, i test, i questionari, i colloqui, l’indagine educativa, la statistica, la casistica. Questi ed altri metodi consentono di cogliere elementi di contesto e di relazioni, di esplorare dimensioni soggettive e di gruppo e di collegare le conoscenze necessarie all’intervento educativo;
· Padroneggiare le attuali tendenze della ricerca intorno ai temi del sistema formativo integrato e del coordinamento dei servizi;
· Attendere ad attività di ricerca educativa in merito ai problemi del settore educativo d’intesa con le Università ed altri Centri di Studio avviando iniziative di collaborazione e forme di scambio d’esperienze;
· Svolgere attività di promozione culturale anche attraverso l’organizzazione d’iniziative tecniche – scientifiche, la produzione e la diffusione di pubblicazioni, l’allestimento, la consulenza e l’aggiornamento di siti specialistici, il ricorso a strutture museali, biblioteche, cineteche ed ad ogni altra sede che abbia valenze educative forti.

ABILITA’ STRUMENTALI

· Esprimersi e comunicare in una lingua straniera su aspetti specifici del proprio lavoro;
· Usufruire dei principali strumenti informatici e di comunicazione telematica.

Gruppo di lavoro che ha contribuito al presente documento:
– prof.ssa De Natale M.L., Prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;
– prof.ssa Cairo M.T., prof. Malavasi P., prof. Mari G., prof. Mariani V., prof. Pati L., prof.ssa Polenghi S. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Piacenza e Mi
lano;
– i ricercatori del Dipartimento di Pedagogia (Amadini M., Birbes C., Bruzzone D., Fava S., Gargiulo A., Montalbetti K., Zanfroni E.) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore;
– prof.ssa Fabbri L. dell’Università degli Studi di Siena;
– prof. Blezza F. dell’Università degli Studi di Chieti;
– Dott. De Lorenzo G., presidente ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) e presidente della FEPP (Federazione Europea dei Professionisti della Pedagogia)

4 pensieri riguardo “Il profilo professionale di un Pedagogista

  1. Davvero interessante questo post! Eh sì alcune volte direi che la figura del pedagogista o del coordinatore pedagogico rimane un pò nel dubbio!!Ed è giusto invece diffondere questo tipo di informazioni approfondite sul curriculum vitae di questo professionista dell'educazione!!!

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