La dott.ssa Desii, ginecologa dello studio, mia vicina di stanza ha organizzato una serata conferenza per noi specialisti, per i farmacisti a noi vicini e alcune persone interessate sul tema della Medicina Ayurvedica.
Il dr. Nagaraja e la dottoressa Mamatha ci hanno spiegato cosa significa essere medici ayurveda.
La tradizione è lontanissima, sono studi che precedono il nostro Ippocrate, probabilmente.
Non si fermano a studiare le erbe come farebbe un naturopata, perchè delle erbe loro ne curano il percorso dal seme alla raccolta, fino al preparato.
Studiano il corpo umano come l’insieme di organi e di energie vitali, ed emozioni: per stare bene occorre l’equilibrio e la via di mezzo.
Attraverso la “lettura del polso” sono in grado di fare delle diagnosi precise e mirate sulla persona, cogliendone gli squilibri e fornendo una terapia che è per buona parte dieta alimentare e dall’altra preparati naturali.
Ho chiesto loro se anche sui bambini potesse essere utile, pensare di intervenire senza farmacologia sarebbe stupendo, non ci sarebbero effetti collaterali… La risposta di Mamatha è stata un si certo. Loro promuovono corsi di autolettura del polso proprio a fini di benessere sociale, credono che in questo modo le persone vivrebbero meglio.
Non riesco a descrivervi le sensazioni che sono emerse dalla nostra conoscenza di loro, a momenti sfioravano la filosofia altre la religione, ma sempre con delle basi scientifiche (a Delhi esiste un Ospedale Ayurveda perchè è la prima medicina in India).
Di sicuro da loro noi occidentali dovremmo imparare alcune cose sullo stile di vita:
si alzano prestissimo (le 5:00) per fare yoga e meditazione, poi la colazione, il lavoro, il pranzo e dalle 18 in poi praticamente non mangian altro che verdure perchè il corpo non deve più lavorare, bevono molta acqua e non usano cibi saturi di grassi, viaggiano lenti. Alle 10 tornano a letto fino al nuovo giorno.
Vi allego due eventi, ma so che ne organizzano altri, sull’alimentazione ayurvedica..