Come un babbo può aiutare un figlio con dislessia

Cercherò in pochissime parole di dare una spiegazione della parola dislessia, ve ne parlerò in un altro post poi con calma, per poi raccontarvi del tablet di babbo Marco.

La dislessia e la discalculia sono delle tipologie altre rispetto alle comuni di apprendere che possono comportare difficoltà di lettura, di scrittura, di calcolo e di organizzazione spazio temporale. 

Ovvero?

Non hanno nulla a che vedere con l’intelligenza, la persona con questa peculiarità è spesso molto intelligente, è spesso vivace e creativa ma ha difficoltà nello svolgere alcune attività di base quali la lettura, l’esecuzione a mente di semplici calcoli, ecc.. è una differente modalità di funzionamento dei processi mentali di apprendimento delle persone.

A seconda di quanto è importante questa alterazione essa può necessitare di sussidi oppure di semplici strategie.

“Io mi sono accorta di avere questo disturbo, proprio negli anni di master quando lo studiavo e di lì ho compreso il perchè di tanti adattamenti e aggiustamenti avessi inventato per arrivare ai successi scolastici”.

Oggi Ti racconto la storia di un babbo che ha cercato di aiutare il figlio e mentre lo faceva ha sviluppato un progetto che aiuterà tante famiglie. Il progetto è interessante, io stessa come pedagogista utilizzo le risorse che mi offrono i device tecnologici (iPad, notebook..) per favorire alcuni processi nei ragazzi che seguo, loro sono nati digitali e questo è il loro ambiente più familiare.

Marco Iannacone è un ingegnere, che ha incontrato la dislessia sul suo cammino ed ha appena inventato il tablet EDI Touch altamente innovativo, a supporto dei bambini dislessici.

Ha spiegato che l’idea di creare un tablet per sostenere i bambini affetti da dislessia è nata proprio da suo figlio. Il tablet permette di semplificare notevolmente le difficoltà che incontra un bambino dislessico, aiutandolo a gestire al meglio i suoi disturbi di apprendimento.

L’Ingegner Iannacone spiega nell’intervista a Donna Moderna che “un bambino dislessico può avere una maggiore difficoltà a leggere: la fatica che deve mettere a leggere un brano può essere fino a 10 volte tanto quella di un altro bambino. Quando riesce finalmente a leggere tutto il testo, alla fine è troppo stanco per fare un riassunto. Ecco, sul tablet è presente un’ applicazione che legge oralmente il testo e il bambino si può concentrare sul riassunto, anziché consumare le sue energie solo nella lettura”.

Il Tablet è ricco di applicazioni pensate per i bambini dislessici, ce ne sono circa venti, tra queste, anche una per il calcolo. “Per il calcolo è un po’ diverso: il modo di ragionare di un bambino dislessico è tale per cui non riuscirà a imparare le tabelline. Risolvere un problema lo spaventa perché è paralizzato dalle tabelline. Normalmente, gli vengono date calcolatrici parlanti. Invece di avere questo oggetto, sul tablet abbiamo sviluppato la calcolatrice parlante: una calcolatrice vocale (text to speech) in grado di rappresentare (opzionalmente) il risultato dei calcoli nella modalità in colonna a cui sono abituati i bambini della scuola primaria. La disponibilità di un nastro consente di rivedere le ultime operazioni svolte nel caso si stia risolvendo un problema”.  cit. dott. Rossella Grenci (logopedista e scrittrice)

Lo scorso settembre Edi Touch è stato presentato all’XI Congresso internazionale su invito della stessa l’Università di San Marino.

Si tratta del principale evento internazionale che si tiene ogni due anni e nel quali ricercatori universitari e specialisti di tutto il mondo si trovano per condividere gli ultimi risultati delle loro ricerche. 

Ovviamente siamo solo all’inizio: il tablet si evolverà nel tempo, migliorandosi e ottimizzando le proprie funzioni anche grazie all’esperienza ed ai feedback di utenti e operatori oltre che alle possibilità offerte dai continui progressi tecnologici. 

Quello che è fondamentale è che tu CAPISCA che uno STRUMENTO non può SOSTITUIRE un percorso pedagogico e didattico di apprendimento, ma è un AUSILIO. Senza una progettazione, una specialista come me che “crea” e mette degli obiettivi di competenza e auto-consapevolezza da raggiungere in squadra con tutta la famiglia e la scuola tuo figlio resterà per sempre dipendente

Ti invito a contattarmi se vuoi iniziare a pensare a un progetto vero, profondo e competente per aiutare tuo figlio e tua figlia invece che continuare a spendere in software, tablet, ripetizioni, doposcuola…

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Sono la professionista che può aiutarti a capire, a gestire e a risolvere i momenti più complessi dello sviluppo di Tuo figlio

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e ovviamente complimenti a babbo Marco e a tutti i babbi che si inventano qualsiasi strategia per aiutare i figli a crescere!

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