Qualcosa mi appare confuso.

Mi si invita a questa manifestazione il 13 febbraio 2011, Se non ora quando, di cui leggo direttamente dal blog:

Siamo donne fiere e orgogliose. Chiediamo dignità e rispetto per noi e per tutte. Siamo gelose della nostra autonomia e non ci lasceremo “usare”. Per questo non ci devono essere simboli politici o sindacali nei nostri cortei: vogliamo che sia anche rispettata la nostra “trasversalità”.

E questo mi piace, MOLTO!
MA leggo ANCHE:

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica. Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.

FRANCAMENTE  ci sarei anche andata, ma 2 cose mi turbano:
1. stiamo facendoci strumentalizzare dal gossip di un signore anzianotto che come anche molti che conosco hanno piu’ di una tresca con ragazze giovani e forse straniere per sollazzo e baratto di emozioni/soldi
2. io NON mi sento una DONNA cosi’ AFFANNATA, nessuno mi costringe a fare mille cose e non protestero’ perche’ le faccio.

ANZI io  MI VANTO di fare tutto con i MIEI ritmi lenti e di star IMPARANDO IL NON ATTACCAMENTO verso quello che fanno gli altri, avere rispetto, aspettare, NON AGIRE…
e questo lo trovo anarchicamente moderno e saggio.

Chi andra’ VA BENE. Ma io non ci saro’, festeggio il mio essere donna con me stessa cercando di compiere la mia vita in serenita’ e col sorriso dolce e accogliente verso tutti.

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