Gli effetti secondari dei sogni (Delphine de Vigan) di cui allego la copertina italiana e quella inglese, e’ un libro che mi e’ arrivato nella mia ricerca di un racconto da regalare ad una cara amica.
Cercavo di evitare la solita storia triste e romanzata di una qualche, seppur meravigliosa, scrittrice sudamericana sempre in lotta con i diritti delle donne e salvatrice di donne tristi…
Volevo con forza qualcosa che parlasse di amicizia libera, semplice e profonda, che mi concedesse per il tempo della lettura di ritrovarmi lieta per la scelta e contemporaneamente appassionata.
Lou e No sono diverse, tanto, e proprio per questo hanno voglia di ascoltarsi nelle parole e nei silenzi.
Cresceranno durante i loro insoliti incontri e il mondo le vedra’ con nuovi occhi.
“C’e’ come una citta’ invisibile nel cuore stesso della citta’…Un giorno ti affezioni ad una figura, una persona, ti fai delle domande, cerchi di trovare delle risposte, delle spiegazioni. E inizi a contarli. Sono migliaia. Il sintomo del nostro mondo malato. Le cose sono come sono. Ma io credo che occorra tenere gli occhi ben aperti. Per cominciare…”
E’ adatto anche alle giovani donne e adolescenti curiose.